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Infortunio Neymar: frattura di Jones, operazione riuscita

27 Marzo 2018

Neymar, stella della nazionale brasiliana ed attaccante del Paris Saint Germain, è uscito in lacrime durante la recente partita di Ligue 1 con il Marsiglia. Il giocatore, che in estate è stato acquistato dalla squadra francese per la cifra record di 222 milioni di euro, ha subito un grave infortunio che lo lascerà fuori dai campi per circa tre mesi.

Sul calciatore brasiliano, all’inizio è stata fatta un po’ di confusione parlando di infrazione ma, come dichiarato dal medico della nazionale brasiliana: "Ha riportato una frattura al quinto metatarso, non è un'infrazione ma una frattura importante in un osso del piede destro”. Successivamente Neymar Jr è stato sottoposto a intervento chirurgico, perfettamente riuscito, per cui è prevista una fase di recupero che richiederà dai due mesi e mezzo ai tre.

Neymar è soltanto l’ultimo in senso temporale di una serie di calciatori che hanno sofferto di questo infortunio, molto comune nel calcio. In un passato più o meno recente ha colpito altri calciatori famosi, basti pensare a Neuer portiere del Bayern Monaco e della nazionale tedesca, Kroos del Real Madrid ed El Sharawyy per citare i più famosi. Vediamo di cosa si tratta.

La frattura del quinto metatarso del piede

La frattura della base del quinto metatarso del piede è conosciuta anche come “frattura di Jones”. Questa zona è anatomicamente “sfortunata” poiché a fronte di una minor vascolarizzazione, deve sopportare la trazione di tendini (peroneo breve) molto sollecitati in certi sport. Questo fa si che all’origine dell’infortunio vi sia una serie di microtraumi ripetuti che provoca una frattura acuta in seguito a un trauma anche di lieve entità. Come nel caso di Neymar. Questo tipo di infortunio è relativamente frequente non solo nel calcio ma in tutti quegli sport in cui si corre e si salta, come il rugby, la danza ed il basket.

Come diagnosticare questo tipo di frattura? Il paziente lamenta un improvviso dolore e tumefazione nella parte esterna del piede. Per accertare la situazione sono necessari alcuni esami strumentali che possono comprendere RX, RM o TAC.

Trattamento e tempi di recupero

Se la frattura è composta si può immobilizzare la caviglia con un gesso o un tutore evitando il carico sul piede interessato per circa 2 mesi. Il trattamento conservativo può non essere la scelta ideale per i pazienti sportivi per via del maggior rischio di ri-fratture e dei tempi di recupero, che possono essere più lunghi.

In alternativa, quando la frattura è scomposta, nelle ri-fratture o in pazienti sportivi (come nel caso di Neymar) è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico che prevede l’inserimento di una vite intramidollare lungo il quinto metatarso. Dopo circa 2 settimane dall’intervento è possibile iniziare la terapia riabilitativa e si torna all’attività sportiva dopo circa tre mesi.

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